© Estrotango
SILVIA ROSSATO
Si avvicina al tango nel 1994, affiancando l’esplorazione di questa danza, che avverrà in varie fasi, alla sua
attività di architetto e insegnante di sostegno.
All’inizio concepisce il tango come una sorta di “gioco- spontaneo”, liberatorio nella sua espressività.
Incuriosita dall’accattivante atmosfera che respira nelle milonghe, vive il tango senza troppo regole, senza
la guida di maestri professionisti.
Nascono i primi tentativi di “scarabocchiare” con piedi e corpo il pavimento e lo spazio assieme al suo
temporaneo ballerino, tracciando cerchi, linee, direttrici, lasciandosi esprimere in tutte le movenze danzanti.
Per matita usa scarpe, inizialmente non da tango, ma semplicemente legate alla caviglia da un laccio preso
frettolosamente di mattina prima di andare al lavoro.
Non segue sequenze predefinite, non le ricorda!...Non mantiene nel tango condizionamenti imposti…..
questo sarà un bagaglio che l’accompagnerà per tutta la durata del suo successivo itinerario esplorativo.
Solo col tempo i suoi gesti motori passano dallo “scarabocchio” a forme “prospettiche” più tecniche, più
evolute, acquisendo le proporzioni dei pesi nel movimento, le corrette forme posturali, la gestione dell’
equilibrio dinamico. Privilegiando inizialmente l’emozione e l’espressività corporea alla tecnica, impara
spontaneamente ad abbandonarsi a sé e al ballerino, ad affidarsi alle sue proposte e ad osare fare a sua
volta, timidamente, richieste danzanti.
Man mano “costruisce” spontaneamente i suoi passi, che concepisce come “castelli di sabbia”, che ogni
onda musicale spazza via per favorirne e stimolarne la ricostruzione in modo sempre più creativo.
Consapevole, tuttavia, della necessità di valide “fondamenta” su cui poggiare tali cicli creativi, si approccia
alle regole tecniche, strutturali e musicali del tango.
Segue una fase di “indagine sull’identità”, per scoprire la propria personalità nell’azione : cosa si prova
ballando, come ci si riscopre, quale nuova percezione del proprio schema corporeo si ottiene danzando,
quali sensazioni proviamo abbracciando, perché lasciarsi fugacemente rapire dal movimento…..?
Effettua un profondo lavoro di indagine sull’equilibrio dinamico delle diverse posizioni assunte dalla coppia,
basandosi sull’immagine del corpo come di un edificio, stabile e flessibile, pronto a supportare le sollecita-
-zioni interne ed esterne e a creare nuove forme spaziali tra incastri di pieno e vuoto.
Arricchisce il lavoro svolto nelle aree precedenti con una fase di approfondimento della “condivisione”,
concepita come proposta di una sana relazione per tutta la durata di un tango o di una tanda. Sviluppa, in
questa fase, uno stile di ballo che persegue la ricerca di benessere col proprio partner, da realizzare
occupando fisicamente insieme spazi armoniosi, ma coscienti del fatto che in ogni istante è possibile,
al fine di sentire la propria individualità, sottrarsi e separarsi, per poi ricadere subito dopo nell’abbandono
e nella fantasia reciproca. Consolida una visione del tango come continuo interagire, comunicare, anche
durante il silenzio musicale (talvolta più intenso del movimento) per scambiarsi l’universo delle proprie
emozioni e vivere una piccola ma indimenticabile complicità.
Attualmente vive una intensa fase di ricerca e di sperimentazione, affiancata da professionisti poliedrici ,
durante la quale, da un lato, si scoprono i dettagli della coordinazione, dell’equilibrio, della postura, della
eleganza, dall’altro si esplorano i temi della comunicazione, dei risvolti psicologici , della musicalità.
“L’avventura nell’itinerario del tango continua la sua evoluzione…..
Ognuno sceglie i propri percorsi e, cosciente dei suoi movimenti, diventa
l'artefice del proprio tango... "
BENVENUTI
IN
ESTROTANGO
Mi piace
suggerire questo tango,
che ci affida alla creatività e
all’improvvisazione delle nostre azioni
per costruire relazioni tra le ‘architetture
vibranti’
nelle quali il corpo penetra la materia sonora
attraverso
un metodo cosciente, espressivo e
piacevole
Silvia Rossato
chi siamo > silvia rossato